La ciliegia della pazzia: la belladonna
Atropa belladonna or Atropa bella-donna, commonly known as belladonna or deadly nightshade, is a perennial herbaceous plant in the family Solanaceae, native to Europe, North Africa, and Western Asia. The foliage and berries are extremely toxic, containing tropane alkaloids. These toxins include scopolamine and hyoscyamine which cause a bizarre delirium and hallucinations. The drug atropine is derived from the plant.
It has a long history of use as a medicine, cosmetic, and poison. Before the Middle Ages, it was used as an anesthetic for surgery, and it was used as a poison by early men, ancient Romans, including the wives of two Emperors, and by Macbeth of Scotland before he became a Scottish King.
Linneo la denominò Atropa Belladonna ispirandosi anche al nome di una delle tre parche [
«Ma perché lei che dì e notte fila,
non gli aveva tratta ancora la canocchia,
che Cloto impone a ciascuno e compila...»
(Divina Commedia, Purgatorio, Canto XXI, 25-27)
Le Parche (in latino Parcae), nella mitologia romana, sono il corrispettivo delle Moire greche.
In origine si trattava di una divinità singola, Parca, dea tutelare della nascita. Successivamente le furono aggiunte Nona e Decima, che presiedevano agli ultimi mesi di gravidanza.
Figlie di Zeus e Temi, la Giustizia. Esse stabilivano il destino degli uomini. In arte e in poesia erano raffigurate come vecchie tessitrici scorbutiche o come oscure fanciulle.
In un secondo momento furono assimilate alle Moire (Cloto, Lachesi ed Atropo) e divennero le divinità che presiedono al destino dell'uomo. La prima filava il tessuto della vita, la seconda dispensava i destini, assegnandone uno ad ogni individuo stabilendone anche la durata, e la terza, l'inesorabile, tagliava il filo della vita al momento stabilito. Le loro decisioni erano immutabili, neppure gli dei potevano cambiarle.
Venivano chiamate anche Fatae, ovvero coloro che presiedono al Fato (dal latino Fatum ovvero "destino").
Nel Foro, in loro onore, erano state realizzate tre statue, chiamate tria Fata ("i tre destini")]
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