L'albero che uccise il padre di Amleto: il tasso
dea degli inferi, si sacrificavano a Roma tori neri inghirlandati con foglie di tasso (Taxus baccata) che le era consacrato. Il legame di quest'albero con gli inferi è testimoniato anche da Ovidio secondo il quale la strada verso il mondo dei morti era ombreggiato da tali piante.
Nel Medioevo si favoleggiava che la dea lunare apparisse a streghe e maghi con torce di tasso in mano. L'eco di questa credenza si ritrova nel Macbeth di Shakespeare: le tre streghe preparano la diabolica mistura nel calderone di Ecate e fra i tanti ingredienti vi è anche "un rametto di tasso reciso all'eclissi di luna". Anche le Erinni (http://it.wikipedia.org/wiki/Erinni) lo predileggevano, terrorizzando con fiaccole del suo legno i mortali che intendevano perseguitare.
A Eleusi (http://it.wikipedia.org/wiki/Eleusi) i sacerdoti si cingevano di corone di tasso che avevano un duplice simbolismo, di morte ma anche d'immortalità a causa delle foglie sempreverdi. Del resto abbiamo già ritrovato questa plurivalenza simbolica in altre piante sempreverdi, dal cipresso al pino. Probabilmente l'ha evocata anche la sua longevità: vi sono infatti tassi, come quelli del cimitero di La Haye-de-Routot (i due tassi del cimitero hanno uno 14 e l'altro 15 metri di circonferenza, dal che si può presumere un'età tra i 1300 e i 1500 anni) che hanno una veneranda età. In Inghilterra un tasso del Derbyshire avrebbe 2100 anni e quello di Fortingall, in Scozia, supererebbe i 2000.
Nel druidismo era considerato un'albero sacro, tanto che molti oggetti di culto erano intagliati nel suo legno, dal bastone dei Druidi alle tavolette di esecrazione,a diversi simulacri. Secondo una credenza dei Cimri
gli antichi abitanti di lingua celtica del Galles e dello Strathclyde, il tasso sarebbe il più vecchio essere vivente, potendo raggiungere i 19.683 anni. Da terminare